Cardiochirurgia di Reggio Calabria, un’eccellenza riconosciuta a livello mondiale, anche grazie al dott. Giuseppe Cama

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Gli ottimi risultati del reparto di cardiochirurgia di Reggio Calabria, eccellentemente diretto dal Prof. Pasquale Fratto, vengono risaltati della rivista internazionale “The Journal of Heart Valve Disease”. Testimonianza di quanto, lo standard qualitativo, raggiunto dalla Cardiochirurgia e da tutto il Centro Cuore del “GOM” di Reggio Calabria, si sia elevato. Nell’equipe del Prof. Fratto, il giovane e brillante dott. Giuseppe Cama.

Nato e cresciuto a Salice, si laurea a Messina, maturando esperienze anche all’estero presso Università della salute di Lisbona. Si Specializza in anestesia e rianimazione. Durante la specializzazione un  periodo di formazione presso ospedale San Raffaele di Milano, sala operatoria e terapia intensiva cardiochirurgica, dove ha anche realizzato la tesi di specializzazione. Specialista dal 2012 in medicina cinese ed agopuntura presso l’ Associazione Mediterranea di Agopuntura del dott. Barbagallo. Inizio del Lavoro presso l’ospedale di Taormina, dapprima al servizio di anestesia e rianimazione e successivamente, per un periodo di 3 anni e mezzo, al CCPM (centro cardiologico pediatrico del mediterraneo) centro satellite del bambino Gesù di Roma; occupandosi di cardiochirurgia neonatale e pediatrica. Dal novembre 2016, sin dalla sua apertura, presso il centro “cuore” di  Reggio Calabria, con un periodo di ulteriore formazione presso il Niguarda di Milano.

Possiamo affermare che il reparto di cardiochirurgia di Reggio Calabria, ad oggi, rappresenta un polo d’avanguardia  per tutta la regione Calabria, e non solo?

“Assolutamente si.  Oggi a Reggio Calabria presso il G.O.M. Bianchi Melacrino Morelli, esiste un reparto  di cardiochirurgia pubblico all’avanguardia, con personale formato e competente. Un reparto che rappresenta un punto di riferimento per la Calabria e non solo”.

Quanto ha inciso la sua esperienza al Niguarda di Milano, considerando anche la provenienza del direttore, dott. Fratto?

 “L’esperienza al Niguarda di Milano, nel 2016, poco prima della inaugurazione del centro cuore di Reggio Calabria, ha rappresentato per me un ulteriore modo per confrontarmi e un motivo ulteriore di crescita professionale. Osservare e stare sul campo in un centro con esperienza decennale nel campo della cardiochirurgia e non solo. Un centro che oltre a raccogliere grandi professionisti e specialisti, rappresenta anche un esempio di organizzazione ed efficienza che è servita a chi come me è stato li, a poter cogliere dei dettagli che fanno sicuramente la differenza, a poter studiare anche il modello organizzativo e portarlo con me a Reggio Calabria. Il dott. Fratto direttore, del centro, proviene appunto dal Niguarda, per cui confrontandoci direttamente con lui e captando quanto di più possibile si poteva cogliere nel centro nel quale lui aveva prestato il suo servizio per diversi anni, ha consentito di creare una realtà emulando un modello virtuoso ed adattandolo alla nostra realtà in modo da poterlo plasmare al meglio, per il bisogno dei cittadini.”

Cardiochirurgia è sicuramente uno dei reparti più delicati, quello che attira maggiori difficoltà e dove i sistemi di garanzia e di controllo devono essere efficientissimi. Ci racconti brevemente com’ è strutturato? 

“La cardiochirurgia è una branca ultra specialistica che chiaramente richiede grandi competenze e personale qualificato, sempre aggiornato, in cui chiaramente nulla può essere lasciato al caso. La cardiochirurgia di Reggio riesce ad essere efficiente grazie alla sua totale autonomia ed organizzazione, in quanto è composta da un reparto di degenza cardiochirurgica, una terapia intensiva cardiochirurgica,  ed un “blocco operatorio” a se, composto da due sale operatorie di cui una sala “ibrida” per interventi endovascolari”. Ciò consente ad un paziente di effettuare un percorso ben strutturato ed organizzato, dall’ingresso in ospedale, fino alla dimissione, in un centro in cui può ricevere tutte le cure e qualsiasi tipo di intervento  cardiochirurgico.

 

Dall’apertura del Centro Cuore ad oggi, grandi numeri e tante vite salvate. Che sensazione si prova?

 “Dalla apertura, ovvero dal novembre 2016 ad oggi il centro ha avuto una crescita costante. Sia come interventi chirurgici che come dici tu di vite salvate. La possibilità di avere nella nostra città un centro che fino a qualche anno fa non esisteva e che consente di salvare la vita a tanti cittadini che prima erano costretti ad emigrare. Inoltre presso il centro cuore c’è la possibilità di eseguire interventi in urgenza, ed in questi casi la tempistica è fondamentale per poter salvare la vita. Prima si agisce e più aumentano le percentuali di riuscita dell’invento. E negli ultimi due anni il numero d’interventi in urgenza è stato elevatissimo. Ciò che si prova, chiaramente, è solo tanta gioia che ti riempie il cuore, quando vedi negli occhi di pazienti e parenti la speranza, che ti da la voglia di continuare e fare sempre meglio.” 

La grandezza del reparto  – e di chi come lei, ci lavora con passione e dedizione – è stata quella di aver invertito una tendenza per decenni radicata nella mente dei calabresi, di inefficienza e poca affidabilità. Come ci siete riusciti?

“L’efficienza del reparto è legata solo ed esclusivamente a chi ci ha creduto e crede giornalmente in questo progetto meraviglioso, a chi ha investito realizzando una struttura all’avanguardia e a chi ha investito sulla professionalità e la preparazione di chi giornalmente lavora presso questa struttura.

Inoltre, tale struttura, è totalmente efficiente ed autonoma, è sempre operativa Grazie alla presenza costante del prof. Fratto e del dott. Covino,  responsabile del Servizio di cardioanestesia e di tutto il personale medico e paramedico Sempre presente e disponibile. Molti professionisti, medici, infermieri e perfusionisti, affascinati dal progetto, provenienti da varie strutture in Italia ed all’estero sono rientrati nella propria terra proprio per poter realizzare qualcosa di bello che sembrava a volte impensabile, e sembra che il sogno si sia realizzato. Ma non bisogna mai cullarsi.”

 

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