Emergenza Corona Virus a Reggio Calabria, i consigli dell’esperto: il direttore del reparto di Microbiologia e Virologia del Grande Ospedale Metropolitano

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Nel nostro Paese si sfiorano i 4000 contagiati, questi i dati della Protezione Civile. Sono stati registrati 620 malati in più in un giorno, 25 l’ora, con il primo caso in Vaticano; 49 morti in più rispetto a giovedì, con un aumento del 33,1%, che fanno arrivare il totale a 197, il 4,25% del totale dei malati. Ieri ci sono stati 49 morti, per cui le vittime sono salite a 197, mentre i guariti sono 523. Il numero dei positivi in Italia è di 3916 casi totali.

Abbiamo intervisto, il Direttore del reparto di Microbiologia e Virologia del Grande Ospedale Metropolitano “Bianchi-Melacrino-Morelli” di Reggio Calabria, il dott. Marco Conte

Che cos’è il Coronavirus?

“I Coronavirus sono una famiglia di virus respiratori che possono causare delle malattie respiratorie più o meno gravi, con una caratteristica comune: in alcuni casi, infatti, possono comportare un’insufficienza respiratoria grave”.

 

Cosa è il SARS-Cov-2?

“Questo virus, probabilmente, si è evoluto all’interno di un serbatoio animale; da report pubblicati sembrerebbe essere un pipistrello. Dal serbatoio animale, per mezzo di un processo conosciuto come spillover, così come avvenuto per gli altri Coronavirus (SARS o MERS) ha infettato l’essere umano; a giocare un ruolo fondamentale nel processo di “salto di specie” la promiscuità tra persone e animali vivi molto comuni in alcuni mercati del Sud-Est Asiatico”.

Cosa è la COVID-19, e quali sono i sintomi?

“E’ la malattia che nasce dal Sars-Cov-2. I sintomi possono essere di vario tipo, in realtà sono i sintomi più comuni d’infezione nell’uomo come la febbre, la tosse e difficoltà respiratorie. In alcuni pazienti, fortunatamente ci troviamo di fronte una percentuale bassa dei contagiati, questi sintomi possono causare polmonite, crisi respiratorie, gravi insufficienza venosa con la tragica conseguenza della morte”.

Come si trasmette il nuovo Coronavirus da persona a persona?

“Si trasmette tramite le particelle di Fluggë: piccole goccioline di saliva che si generano durante le normali conversazioni, la tosse o gli starnuti. La persona contagiata libera particelle virali intrappolate in queste particelle di Fluggë che quindi veicolano il virus.”

Cosa si può fare per proteggersi?

“Innanzitutto seguendo i consigli che sta divulgando il Governo e il tabellario del Ministero della Salute, quindi: limitare i luoghi affollati, lavarsi spesso le mani, mantenersi a distanza di sicurezza di 1,50m, usare le mascherine per impedire tramite starnuti e tosse il diffondersi della malattia”

Primo caso a Reggio Calabria di contagio. In che modo le autorità preposte stanno lavorando al fine di non far diffondere l’epidemia?

“Sì, c’è stato un primo caso all’ospedale di Reggio Calabria. Il paziente è sotto controllo e si stanno seguendo i protocolli dettati per questa epidemia. Il paziente, non avendo necessità di ricovero, è ritornato alla propria abitazione per seguire la quarantena domiciliare. Stiamo lavorando in modo minuzioso e scrupoloso, c’è una task force che sta contattando i soggetti che hanno avuto contatti con il paziente.

Oggi sono previsti circa 40 tamponi sia con le persone che sono entrate in contatto con il soggetto, sia per quelle persone che provengono dalle zone rosse. Non ci sono altri casi di contagio per il momento. Stiamo lavorando H24 per dare risposte esaustive.

Secondo lei le misure adottate dal Governo sono valide a combattere l’epidemia e che consigli vuole dare ai nostri lettori?

“Secondo me sì. Sono misure atte a diminuire il contagio e a non far diffondere il panico. Stiamo affrontando un virus che causa una malattia per la quale ancora non abbiamo una cura definitiva. Mi sento di dire che dobbiamo rispettare il decalogo del Ministero della Salute, limitare gli spostamenti e evitare i luoghi affollati; solo così, osservando queste importanti regole potremmo ridurre l’epidemia in attesa di un vaccino”.

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