Giuseppe Neri: “Prestare ascolto alle preoccupazioni del Terzo Settore”

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La riforma del welfare calabrese che avrebbe consentito, anche se con assoluto ritardo, l’applicazione della Legge 328 del 2000 e della legge regionale 23 del 2003, è stata tramortita dalla sentenza del TAR e poi con la conferma del Consiglio di Stato, cancellando di fatto il percorso di riordino di un settore ormai allo estenuo, dopo decenni di servizi senza regole ed una struttura normativa obsoleta, in cui l’assistenza socio-assistenziale per anziani, disabili e minori, si fonda in Calabria si fonda su un sistema regolamentare risalente al 1987. E proprio per traviare a queste incondizionate criticità la Giunta regionale aveva preso l’impegno di continuare nel processo di riforma, riproponendo il Regolamento di cui il TAR ha annullato l’efficacia, mettendo a punto determinate accomodature necessarie per scansare ulteriori ricorsi. Più volte però la data di nuova approvazione della riforma è slittata proprio per problemi burocratici e applicativi della predetta L. 23/2003: dalla prima scadenza prevista a dicembre 2018, grazie anche allo sforzo del Terzo Settore si è arrivati sino ad aprile 2019, ultima data utile prima della scadenza delle proroghe per i servizi socio-assistenziali disponibili.

L’assessore Robbe aveva definito, sempre secondo la L.23/2003, le modalità per la costituzione della ‘Consulta degli Enti locali’, composta dai comuni capo fila di ambito, e della ‘Consulta del Terzo Settore’, quest’ultima formata dalle rappresentanze regionali del mondo dell’associazionismo, della cooperazione, delle fondazioni e società di mutuo soccorso. Purtroppo, però, in base a quanto palesato a mezzo stampa, solo la Consulta del Terzo Settore si è regolarmente insediata lo scorso 20 marzo, perché la Consulta degli Enti Locali, convocata nello stesso giorno, non ha raggiunto il numero legale della metà più uno necessario per la regolare costituzione. L’ auspicio è che, la mancanza del numero legale dei componenti della Consulta degli enti locali, non si ripeta nuovamente il 4 aprile, data di riconvocazione della seduta. In buona sostanza il 30 aprile, giorno entro cui si dovrebbe approvare il nuovo regolamento, rischia di arrivare senza l’insediamento della consulta degli Enti locali, indispensabile appunto per il licenziamento del nuovo regolamento. Comprendo dunque la profonda preoccupazione del Terzo Settore, perché il rischio di non approvare un regolamento capace di riportare regole certe in un settore abbandonato a sé stesso, è altissimo. Mi adopererò, raccogliendo l’appello pubblico del Terzo Settore, affinché il presidente della III Commissione possa convocare quanto prima in un’adizione i rappresentanti del Forum del Terzo Settore per consentire loro di illustrare ai consiglieri regionali i motivi dell’urgenza per l’approvazione del regolamento di riforma.

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