di Domenico Arruzzolo – L’Azienda Agricola Bilardi, situata a Concessa frazione della zona nord del Comune di Reggio Calabria, nasce nel 1988 dall’intuizione del Dott. Bilardi Domenico, e annovera una tradizione trentennale.
Specializzata nella coltivazione di annone e frutti tropicali come mango e avocado, oggi, l’impresa è gestita e guidata dei figli, Francesco e Paolo Bilardi. La peculiarità dell’ “anoneto” è quella di offrire prodotti che di qualità con marchi De.Co e Pit Verde.
Quando nasce questa azienda e come si sviluppa nel tempo?
“L’azienda nasce nel 1988 dalla voglia di nostro padre, Domenico di far primeggiare un frutto come l’annona unico sia per le sue caratteristiche che per la conformazione climatica dove cresce. Stiamo cercando di portare avanti il sogno di nostro padre con la stessa voglia e lo stesso impegno che ci ha trasmesso prima della sua scomparsa. Crediamo sia in una buona e bella Calabria, ma soprattutto nell’azienda agricola e nei frutti che coltiviamo.
Oltre l’annona quali frutti coltivate?
L’anoneto non è composto solo da alberi di annona ma sono presenti anche piante di mango, avocado e ‘passion fruit’ (frutto della passione) e qualche pianta di bergamotto. Noi li coltiviamo e produciamo in loco e facciamo anche trasformazioni sul prodotto in modo tale che la “chef-line”sia più duratura nel tempo e non si fermi alle due settimane di vita. Abbiamo infatti trasformato l’annona in una confettura, stesso procedimento per il mango, e recentemente grazie all’ausilio di della gelateria “Cesare” di Reggio Calabria abbiamo inventato il gelato all’annona”.
Per quanto riguarda il mercato nazionale e internazionale che dati state raccogliendo per l’annona?
“Si per quanto concerne questo tema, c’è da sottolineare che non tutti, sia a livello regionale che nazionale, sanno cos’è l’annona e come degusta. Per il momento con il mercato stiamo puntando molto a livello nazionale e ci stiamo operando anche a livello internazionale ma dobbiamo scoprire e capire come allungare la chef-line del frutto. Abbiamo avuto comunque alcune richieste oltre oceano da calabresi che hanno voglia di riassaggiare questo frutto unico.”