Di Katia Tripodo – Venerdì 3 novembre presso il Salone sede dell’associazione Nuova Solidarietà di Campo Calabro, si è discusso di Welfare e Terzo settore. Il dibattito, dal titolo “Le due grandi riforme del terzo settore e dei servizi sociali della Regione Calabria”, ha avuto come relatore Luciano Squillaci dell’ARIS Calabria. Presenti anche il Sindaco di Campo Calabro Alessandro Repaci con l’Assessore ai Servizi sociali del comune Marianna Malara e un referente dell’amministrazione comunale di Villa San Giovanni: Antonino Giordano.
L’incontro è stato organizzato in collaborazione con il Centro Servizi al Volontariato dei Due Mari. Il coordinatore della serata Domenico Barresi, Portavoce Terzo Settore Versante dello Stretto, ha dato introdotto il Presidente di Nuova Solidarietà Fortunato Scopelliti il quale ha definito la riforma indispensabile per il settore sociale in Calabria in tempi in cui – “il volontariato ha perso la sua accezione di gratuità” -. L’associazionismo reggino che si occupa di volontariato insieme ai comuni dell’area metropolitana, soprattutto quelli sotto i mille abitanti , riscontrano da più di dieci anni la necessità di una delibera di trasferimento delle funzioni basilari ai Comuni capofila degli ambiti territoriali in materia di politiche socio-assistenziali.
Anche Repaci ha sottolineato l’importanza di attribuire agli stessi ambiti i poteri e le capacità di –“farsi carico del personale e degli strumenti diretti all’implementazione e alla gestione dei servizi del welfare”. La legge in questione rimasta inattuata non permette la possibilità di emanazione del piano d’ufficio paralizzando i comuni, diretti ai bisogni dei cittadini, di rispondere alle loro esigenze.”- Per sopperire a ciò continua il Sindaco – “le amministrazioni comunali stipulano diverse convenzioni con le università degli stranieri Dante Alighieri e la Mediterranea di Reggio Calabria affinché i tirocinanti possano esserci d’aiuto per sopperire a queste esigenze.” – Il Trattato Europea di Lisbona, difatti, nel rispetto del principio di sussidiarietà verticale, pone i comuni al primo posto per garantire ai cittadini i servizi essenziali. Le amministrazioni – prosegue lil responsabile dei Servizi Sociali di Villa San Giovanni, Giordano- “si dimostrano incapaci dinanzi la gestione concreta di problemi reali quali ad esempio, l’assistenza diretta alle vittime di violenza sessuale; casi di disagio minorile a cui i tribunali affidano la nomina e l’attribuzione di personale specializzato da parte dei comuni.”
Ragione per la quale il cosiddetto piano di zona mancante non permetterebbe ai comuni di partecipare correttamente ai vari pon ministeriali tra cui ultimo l’Housing sociale.
Nel dibattito interviene Luciano Squillaci dell’ARIS Calabria che dichiara come la riforma del Welfare e del Terzo settore sia fondamentale per “- superare una fase di stallo durata anni in cui le associazioni, che fanno da nodo di congiunzione tra la collettività e le amministrazioni comunali, non hanno una linea giuridica da seguire per portare direttamente sui tavoli tecnici i bisogni degli interessati.” Sono più del settanta percento i comuni calabresi che risultano impossibilitati nel garantire i servizi sociali ai cittadini, prosegue Squillaci, evidenziando la diseguaglianza di trattamento economico per i diversamente abili da parte della regione Calabria la quale, a parità delle altre regioni che nella media garantiscono dai cento ai centoventi euro al giorno, stanzia circa ventisette euro a disabile; la riforma, conclude lo stesso, garantirebbe la corresponsabilità e la cooperazione tra comuni e associazioni di volontariato. Una collaborazione fondamentale, aggiunge l’Assessore Marianna Malara, affinché – “la progettazione dei servizi da garantire ai cittadini venga fatta in modo preciso e puntuale, per evitare in futuro che le amministrazioni compiano errori sulla gestione dei fondi europei e nazionali.”
Il presidente Bognoni del Centro Servizi al Volontariato dei Due Mari conclude l’iniziativa aggiungendo che la riforma inevitabilmente darà un impatto diverso sul tessuto sociale reggino e porterà ad un cambiamento visibile della nostra terra.
Di seguito le video interviste ai relatori dell’incontro.