La cucina calabrese alla conquista del Nilo grazie allo chef Leo Nucera

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di Francesco Scopelliti – Ci ha messo testa, cuore e sentimento per arrivare dove è arrivato. E’ la storia di Leonardo Nucera, classe ’83, che da Reggio Calabria, ha intrapreso un meraviglioso viaggio gastronomico che ha preso forma con gli ‘ingredienti’ che meglio rappresentano le sue radici e la sua infanzia. Passione e sacrifici.

Ma anche profumi e sapori di una terra così lontana oggi, ma che è ancora in grado di emozionarlo, ispirando i suoi piatti più prelibati.

Come sei arrivato al Vivo Restaurant in The Nile Ritz-Carlton. Un percorso lungo dalla Calabria all’Egitto?

Il tutto nasce dalla passione che mi ha accompagnato fin da piccolo, passione che da adulto, mi ha portato a studiare ed Intraprendere il mio percorso professionale. Dopo varie, esperienze in Calabria, inizia il mio percorso che mi ha portato dal Kazakistan, all’Arabia Saudita, all’Oman, fino ad arrivare in Egitto.

Come ti trovi a vivere lontano da casa, girando il mondo? Come coniughi la tua professione con gli impegni familiari?

Sicuramente è un’esperienza molto gratificante perché mi dà la possibilità di conoscere culture diverse che arricchiscono, non solo il mio lavoro ma anche il mio bagaglio personale. Ma non nascondo di sentire la mancanza dei miei affetti più cari, soprattutto i miei figli che vivono in Italia, ma ciò nonostante cerco sempre di essere presente nella loro vita.

La cucina calabrese riesce a far breccia nei tuoi clienti? Cosa ti manca della Calabria?

Penso che la cucina italiana, in generale, sia molto apprezzata, in tutto il mondo e quella calabrese in modo particolare, è una cucina ricca di prodotti di ottima qualità e per questo molto ricercata.

Hai nuovi progetti in mente? Nel breve o medio termine?

Senza dubbio, voglio ancora continuare questa mia esperienza lavorativa e migliorarla sempre più. Da “grande” mi piacerebbe far conoscere le mie qualità in un ristorante di mia proprietà in Italia, trasmettere la mia passione e la mia esperienza ad altri giovani, che come me, vogliono imparare questo mestiere meraviglioso. E sogno di lavorare in Giappone.

 

 

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