Di Laura Cappellini – L’Associazione socio – culturale “Nuova Solidarietà”, in collaborazione con il CSV di Reggio Calabria, il Ce.Re.So, il Tralcio e la “Compagnia del Sorriso – Parrocchia Sant’Aurelio Vescovo di Arghillà”, ha organizzato il 6 e 7 luglio presso il Teatro Catona la manifestazione “ La gioia dello stare insieme, promuoviamo la società della condivisione. Come? “, giunta ormai alla 3° edizione.
Venerdì 6 luglio la cerimonia d’inaugurazione è stata curata da Nuova Solidarietà con il coro “Giovane età”. A seguire si è tenuto l’incontro – dibattito sul tema: “Per una città coesa e solidale: educare la bene comune, creare una cittadinanza ecologica”, moderato da Francesco Scopelliti, giornalista della redazione www.in-cammino.com.
Hanno preso parte al convegno Enzo Petrolino, presidente della Comunità del Diaconato in Italia; Giuseppe Neri, segretario Questore del Consiglio Regionale della Calabria e Michele Bartolo, Comunità Sant’Egidio di Roma.
Il convegno si apre con i saluti del presidente CSV dei Due Mari di Reggio Calabria, Giuseppe Bognoni “le associazione di volontariato sono importanti perché svolgono un ruolo fondamentale per ricostruire un’ecologia delle relazioni”.
Enzo Petrolino, nel suo discorso riprende il tema dell’enciclica “Laudato sì” di Papa Francesco e approfondisce il concetto di città, inteso come spazio abitato e attraversato da uomini, donne, bambini e anziani che accolgono e non tollerano le ingiustizie e la violenza, perché solo così si può parlare di città solidale, entità che costruisce insieme ed educa alla gratuità in relazione al Creato.
Giuseppe Neri sottolinea come il mondo associazionistico sia diventato una “scuola di democrazia”, che sin interfaccia con il territorio per capire le problematiche e trasmetterle alle istituzioni per risolverle. Pertanto, le associazioni educano al bene comune per prendersi cura e ripartire.
Per Michele Bartolo, una città coesa è quella che mette insieme ciò che unisce nonostante le diversità. Per questo motivo, spiega che le associazioni che si occupano di solidarietà e accoglienza devono fare rete e riflettere per creare una comunità più umana, riflettere su ciò che è bene per stare bene. Infine, si sofferma sul tema dell’emigrazione, una spinta che non si può fermare, è una sorta di palloncino che si blocca da una parte e si gonfia dall’altra, poiché chi emigra è semplicemente colui che cerca un futuro.
Sabato 7 luglio la cerimonia d’inaugurazione è stata animata dal Ce.Re.So. e da Nuova Solidarietà. A seguire si è tenuto l’incontro – dibattito sul tema: “Per una città coesa e solidale: educare la bene comune, creare una cittadinanza ecologica”. Tra gli interventi programmati, moderati dal giornalista Francesco Scopelliti, ci sono stati quello di Antonino Castorina, consigliere della Città Metropolitana di Reggio Calabria; Vincenzo Bova , professore di Sociologia dei processi culturali dell’Università della Calabria di Cosenza; Giuseppe Bombino, presidente Parco Nazionale dell’Aspromonte e Emauele Alecci, presidente CSV di Padova. Il convegno si apre con i saluti di Antonino Castorina, che puntualizza come fare rete tra le associazioni significa mettersi in sinergia con le istituzioni per attivare un processo di crescita della città e, quindi, sfidare il futuro.
Il professore Vincenzo Bova, afferma come le associazioni di volontariato siano delle piccole cellule fondamentali per la costruzione del bene comune, inteso come tutto ciò che serve alla crescita integrale della persona. Inoltre, evidenzia come il volontariato abbia una sua specificità e sia una dinamica che deve nascere per prossimità, per intervenire sul bisogno di chi è più vicino. Dunque, la dinamica del volontario è la capacità della bontà che stai costruendo. Fa, così, riferimento ad una citazione del filosofo J. Tischner “La solidarietà è un enorme bosco piantato dalle coscienze ridestate. Sappiamo che anche i boschi hanno i loro nemici. In che modo il bosco lotta contro il suo nemico? Il bosco lotta contro il suo nemico, crescendo, cioè diventando sempre più bosco”.
Per Giuseppe Bombino, la condivisione è un atto di adesione di un sentimento che è altrove, quindi è importante riconoscere l’altro. Creare organizzazioni per far capire che l’organismo è più forte dell’individualismo.
Emanuele Alecci, dichiara che al giorno d’oggi è importante dare risposta alle solitudini attraverso il volontariato per fare comunità, perché questo è un tempo che separa e quando non separa, confonde. La coesione si costruisce solamente con le attività e le aggregazioni adeguate ai bisogni e alle ricchezze del territorio. L’augurio auspicato è proprio quello di contaminare per contaminarsi.
Entrambe le giornate sono state arricchite da momenti culturali – ricreativi con il Musical “Il Sogno di Giuseppe”, a cura della “ Compagnia del Sorriso – parrocchia Arghillà” e dalle scuole di ballo “Danzando per la vita”, associazione Nuova Solidarietà; A.S.D. Arie Viennesi Campo Calabro e A.S.D. Dance School Villa San Giovanni.