Si è tenuto presso il salone della Casa della Solidarietà “P. Rotatore” a Catona, l’incontro- dibattito sul tema della neonata Città Metropolitana. I relatori, il prof. Francesco Manganaro, il Sindaco Giuseppe Falcomatà, il dott. Albino Barresi ed il Giudice Saverio Mannino, hanno approfondito le prospettive di sviluppo, che porta con se la nascita di questo nuovo ente.
Manganaro ha ritenuto necessario sottolineare il fatto che “la Città Metropolitana è partorita dalla divisione degli enti territoriali, che nascono ed operano in funzione dei cittadini, e soprattutto per curarne i loro interessi. Essa è un’invenzione dell’Europa, che ha l’arduo compito di superare le barriere territoriali e identitarie. Si tratta dunque di un’innovazione del nostro ordinamento. E’ un soggetto amministrativo che interloquisce direttamente con l’Unione Europea. La Città Metropolitana si istituisce dal raccordo dei territori e parte da quelli definiti “di scarto”, per rafforzare un senso di appartenenza che sembra al momento essere scemato. Le maggiori esigenze dei cittadini attualmente sono strutture, sanità e lavoro, punti cardine ed obiettivi primari dello Statuto, che ha l’esigenza di essere tradotto in atto pratico.” Quanto richiesto al territorio è di essere una cittadinanza attiva, una forza che consenta la stretta collaborazione con le istituzioni locali.
L’intervento di Albino Barresi ha dato voce alle istituzioni primarie come la scuola, ribadendo che “il dimensionamento e la qualità dei servizi offerti ai cittadini costituiscono quanto più sta a cuore ai rappresentanti dell’orizzonte educativo. Altri temi di grande rilevanza sono la sicurezza e la valorizzazione ed il recupero della cultura”. A tal proposito l’obiettivo principale è riconquistare la cultura in tutti gli ambiti, al fine di migliorare lo stile di vita dell’intera collettività.
“La dimensione etica e valoriale -ha continuato il dirigente scolastico- può solo rafforzare il rapporto tra istituzioni e cittadinanza, al fine di concretizzare al meglio il progetto della città metropolitana”. Riferimenti giurisprudenziali sono pervenuti dal Giudice Saverio Mannino, che ha citato la legge 56/2014, in quanto “norma che portò l’inserimento della città metropolitana all’interno dell’ordinamento giuridico”. “Il bisogno primordiale- ha proseguito Mannino – è quello di procedere per aree vaste ed omogenee. La città metropolitana è intesa come frutto di un’adeguata programmazione urbanistica”.
Le conclusioni sono state affidate al Sindaco della città metropolitana Giuseppe Falcomatà, il quale ha sottolineato in primo ordine l’aspetto assolutamente innovativo del progetto, in quanto non si possiedono riferimenti precedenti a cui appellarsi. “La prima operazione che si sta portando avanti è quella del bilancio, attraverso la valutazione delle risorse spese precedentemente, per far sì che la città metropolitana non nasca con delle “piaghe” antecedenti o debiti da saldare” :queste le parole di falcomatà che ha proseguito – “Fare politica e non clientela è questo il modus operandi che si intende utilizzare, ed è lo slogan che al meglio riassume il principio di trasparenza cui si deve rendere nota la cittadinanza”.
“La città metropolitana nasce per pianificare e programmare, ed anche se il raggiungimento dell’orizzonte non è immediato (si prospettano 20 anni di lavori in questo campo), le basi vanno comunque costruite oggi. Il fine ultimo è trasformare una città che si è già espansa e oggi conta oltre 180.000 abitanti, e alla quale si chiede di essere ‘cittadinanza attiva’, e di stimolare le istituzioni a fare quanto il popolo vorrebbe si facesse. Solo riconoscendo il ruolo dei cittadini si può chieder loro un degno e significativo contributo”.
Di seguito il servizio di “LaCnews24”