Lettera aperta del presidente Fortunato Scopelliti:“la solidarietà è esigente fino allo spasimo e precisa fino alla minuzia”

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“Penso che l’amore, se è vero Amore, è creativo e non si stanca mai. PER TUTTO! Non solo, ma penso che l’Amore totale contempla anche la solidarietà e la carità e arriva sempre PRIMO, su tutto! Intuisce, crea, agisce…opera. Penso il contrario dell’amore: l’indifferenza.“Io resto a casa”, “Io vado alla CASA” Che faccio?!

Penso a quel giovane di colore che mi supplica di ospitarlo nella Casa e ho dovuto dire no!!! Penso a quando ci abbracceremo tutti; Penso a quando saremo di più (tutti) con maggiore convinzione e più coerenza nell’Associazione e sul territorio; Penso come far risplendere le COSE che dovrebbero essere limpide e invece sono inquinate, buie; Penso a come contribuire ed organizzare affinché gli spazi diventino luoghi, a partire dalla famiglia; Penso alle cose più PICCOLE: come arrivare a Medjugorje non utilizzando la nave; come e perché ritornare a Lourdes, a Fatima, a Santiago di Compostela, ad Assisi, a San Pietro, a Polsi, da Padre Pio, in Terra-Santa… Penso come far illuminare, con la vita, piazze buie e abbandonate, con la presenza di giovani e anziani, accompagnati dalla gioia della musica, del ballo, del karaoke, del sorriso…

Penso a come far diventare il percorso educativo alla solidarietà, di tutte le fasce d’età, più efficace; la Lectio Divina più “empatica”; la presa a cura degli anziani con un battaglione di missionari di solidarietà. Penso che per fare questo è necessario fare diventare Nuova Solidarietà una piccola palestra di Solidaricordia, per promuovere missionari di solidarietà, oggi più che mai indispensabili su tutti i territori. E penso quanto, per far questo, siamo riusciti ad imparare e capire chi è veramente il mio prossimo, per volergli più bene. Penso, spero che “io resto a casa” ci faccia inventare ciò che più di umano non è stato ancora sperimentato, per farci diventare quadrati se siamo nati tondi. Penso sempre che “io resto a casa”, porterà tante persone a volere più bene Nuova Solidarietà e quanti si prodigano per il BENE comune, ossia: “Per il bene di tutti e di ciascuno, affinché tutti siano responsabili di tutti”. Un bene immenso di gratitudine a quanti si stanno donando, in questo momento di emergenza, con professionalità solidale ed intelligente. Un pensiero di misericordia va indirizzato, invece, a coloro che per dovere potevano donare almeno una scintilla di solidarietà e non lo hanno fatto, e non lo stanno facendo.

Penso agli scritti del Papa, alle sue “passeggiate” visibili e parlanti. Penso alla comunità, come la ritroveremo, sperando e pregando al più presto; Penso al ruolo che dovrà assumere il volontariato, con una funzione sempre più alta di gratuità incontenibile. Penso ai volti degli amici abituali delle mense, anche se numerosi, ordinati, ad attendere il turno per prendere il sacchetto della mensa da asporto. Misericordia verso tutti coloro che ci MALEDICONO quando vedono in strada gli amici della mensa con il sacchetto della cena da asporto. E questo avviene, anche, quando tutto ruota nella massima gratuità. È risaputo che tutto ciò, è possibile garantirlo, grazie alla Provvidenza.

E penso alla nostra originalità, di persone semplici, derivata nell’aver imitato subito, tutto ciò che abbiamo visto e riconosciuto, anche e soprattutto quando non lo avevamo visto in altri. In contempo, “Io resto a casa”, penso, mi auguro, che faccia riflettere le menti più acute per ricominciare a scoprire le mancanze logiche di responsabilità nel tentare di aiutare altri che non riescono a scoprire e comprendere i loro errori madornali. In ogni caso la solidarietà è esigente fino allo spasimo e precisa fino alla minuzia”.

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