Professore Giuseppe Bombino – In questo giorno, che “annunzia” la Donna, ma che stasera è già finito, potremmo ritornare ai significati più alti, alle memorie immortali, da figli o da amanti, non importa. E sopra e sotto di noi, in questa vasta geografia del Mediterraneo, da occidente ad oriente, nei villaggi e nelle città, potremmo dedicarle versi infiniti. Ditemi, adesso, se riconoscete quella Bellezza, se la “vostra” Donna, cioè, esprime ancora il suo stato di perfezione tra Materia e Natura, tra Divino e Terrestre, tra Pensiero ed Estasi del sé nel tutto, che è poi l’origine. Insomma, ditemi se Ella suggerisce in voi i valori morali e universali che attengono alla sua stessa Conservazione, al suo Rispetto, al suo Spirito, di Madre e Donna, di Dea e Figlia, di Musa e di Sposa. Ditelo, se potete. Allora risparmiate il fiore, ché sarà Ella a fiorire per voi. Perché la Donna “elabora” se stessa ed i suoi codici, ogni istante. E quando è umiliata o piegata da chi la colpisce, Ella non muore; ma si nutre in una creazione infinita. Poi riempie e rinnova il legame con il sangue, quasi a voler cancellare le paure e le miserie dell’uomo, soprattutto di chi non ha saputo capire. Sappiamo fin troppo bene quanto sia facile scivolare nella retorica se solo mettiamo la storia a rimorchio delle ideologie. Non lo faremo. Rischieremmo di “vacillare”, spinti e sospinti da posizioni politiche e da manifesti sociali. La sequenza degli avvenimenti che mossero la storia, tuttavia, è chiara: come quello del 1910, la data della prima conferenza socialista delle Donne a Copenaghen; o quando Germania e Austria, tra gli altri, celebrarono la prima festa nel 1911; il dramma di New York, dove circa 150 donne morirono in fabbrica, a causa di un incendio. Ho voluto fare di più! Spostare, cioè, la linea del tempo al di là degli episodi, prima degli eventi. Ho voluto scavare dentro i significati, e provare a parlare a una Donna che non abita nessuna epoca, al suo ritratto Universale, per arrivare alle questioni immutabili della Sua Natura, che è un Mistero, come la vita e la morte, la nascita. A questa Donna, che è Tutta l’Umanità Femminile, io ho voluto parlare. Dietro noi stessi e prima di noi stessi vi è una Donna. La Madre.Solo se riconosciamo questo assunto, noi non cederemo alle mode, agli effimeri proclami, tanto banali quanto vuoti e umilianti. Nel corso della lunga vicenda umana, la Donna ha sempre rappresentato il luogo dell’esperienza, la Creatura che ha trasformato la parola in messaggio, insegnamento e memoria. Non è forse sufficiente …? Noi stessi siamo educati alla dimensione di uomo da una Donna, e ci riconosciamo, prima d’ogni cosa, in quanto “opposti” e partecipi del di lei “mistero”. La Donna, poi, spiega il significato rotondo di famiglia, in cui, soprattutto per il popolo meridionale, tutto passa e si compie come una forza che trovi il senso dell’assoluto solo se l’individuo è, allo stesso tempo, madre e figlio. La Donna, inoltre, è l’atomo del grande aggregato collettivo. Appare negli istanti più importanti della storia, sempre Lei anticipa e profetizza le epoche, salva la tradizione e conserva l’identità. Nella Donna, dunque, muore l’individuo, ma nasce l’Umanità: è questa la sua forza … far divenire la discendenza la sua copia originale nel tempo. E’ per queste ragioni che il grande centro della discussione filosofica e dei grandi eventi della vita non possono allontanarsi dalla Donna. Poiché Ella è il “luogo” eletto in cui maturare il senso dell’Eredità e della Giustizia, in cui affermare il concetto della Fiducia e della Solidarietà. Dietro noi stessi e prima di noi stessi vi è una Donna. Ieri era mia Madre, dopo sarà mia Figlia. Adesso è con me.